I toscani hanno interpretato la partita come si doveva e hanno anche fallito un punteggio più largo grazie alla grande prova di Perrucchini. I limiti biancorossi sono tornati evidenti
TERAMO – Aprendo la cronaca di una partita dicendo che il miglior in campo, nel Teramo, è stato Perrucchini, cioè il portiere, è tutto dire. Che nonostante abbia parato l’imparabile (almeno tre tiri da… calcio di rigore), nulla ha potuto sul gol di Giordani che al 13′ ha fatto rivedere in azione la ‘banda del buco’, alias difesa del Teramo.
Quello schema, conosciuto ma subìto, con una ‘spizzata’ sul primo palo che in tanti sono stati a guardare, ha permesso all’Aquila Montevarchi di vincere senza rubare nulla una partita che non era un semplice scontro salvezza, quanto davvero una finale. Soprattutto alla luce di due impegni in settimana (a Fermo martedì e sabato in casa con il Pescara) che adesso sono diventati da incubo. E pensare che due settimane fa si celebrava un +6 dalla zona playout e i soliti ondivaghi addirittura parlavano di playoff…
Il Montevarchi di zio Malotti sembra essere uno spartiacque per il Teramo di Guidi. Ci suonò all’andata con un ribaltone alla rete iniziale biancorossa, bucandoci tre volte e con Tozzo che parò anche un rigore. Oggi ha ribadito le caratteristiche di squadra ordinata, con un gioco, che ha fatto il suo e cercando di chiudere la partita, trovando però la saracinesca Perrucchini a negarglielo. Ma è basta quel golletto in apertura di partita, fase preoccupante per il Teramo di recente, a riportare il Teramo nelle sabbie mobili della classifica e a buttare polvere su un falso luccichìo che nel mese di febbraio aveva un pò accecato l’entourage di casa Bonolis. E’ tornato il Teramo abulico, il Teramo che ha provato una reazione nella ripresa, quel Teramo che non sa come trovare una soluzione e che non la mette dentro nemmeno da due metri.
Otto partite alla fine, di cui due abbiamo già detto. Occorre un altro spirito, una spinta più decisa da parte di quelle ‘grosse’ esperienze in campo e non potersi sempre e solo affidarsi al moto perpetuo di capitan Arrigoni, agli exploit di D’Andrea o alla grandissima buona volontà di Bernardotto. I punti sono altra cosa in questa ‘guerra’ (perdonateci l’irriverenza nei confronti di una vera tragedia in corso) per arrivare a salvarsi.
TERAMO (3-4-2-1): 32 Perucchini, 30 Iacoponi (Vk), 15 Codromaz, 18 Pinto (83′ 7 Malotti); 2 Hadziosmanovic, 6 Arrigoni (K), 16 Rossetti (58′ 8 Viero, 83′ 11 Lombardo), 14 Mordini (66′ 26 Cisco); 20 Rosso (66′ 23 De Grazia), 17 D’Andrea, 9 Bernardotto.
A disp.: 22 Agostino, 3 Ndrecka, 5 Soprano, 25 Papaserio, 28 Fiorani, 29 Forgione, 33 Montaperto.
All.: Guidi.
MONTEVARCHI (3-4-1-2): 22 Giusti, 2 Achy, 6 Dutu, 4 Tozzuolo; 18 Lischi, 8 Amatucci (87′ 29 Carpani), 5 Mercati (64′ 3 Martinelli), 14 Boccadamo (64′ 13 Barranca); 70 Giordani; 9 Gambale (64′ Mionic), 21 Jallow (76′ 11 Sorrentino).
A disp.: 97 Valentini, 16 Lunghi, 20 Chiesa, 32 Intinacelli, 77 Boiga.
All.: Malotti.
Arbitro: sig. Ubaldi di Roma 1.
Marcatori: 13′ Giordani.
Ammoniti: Mercati (M), Dutu (M).
Recupero: 2’pt, 5’st.
Spettatori: 1.006 (38 da Montevarchi).